L'assoluta di grandiflorum è una delle materie prime più preziose, tra le mie preferite. Inoltre, per il gelsomino nutro un vero e proprio legame sentimentale, un attaccamento ai ricordi legati alla mia infanzia: mia nonna fu una delle numerosissime gelsominaie che andavano a raccogliere il fiore. L'espressione precisa e designante era "fiura".
Fiura (Hjura) è il termine dialettale calabrese, usato lungo la costa ionica che va da Brancaleone a Condofuri, fino a Saline Joniche, per indicare la fioritura, la raccolta del gelsomino: l'allure notturna del fiore bianco, con un potente e avvolgente profumo, aleggiava fra le colline e il mare.
La raccolta dei fiori del gelsomino in Calabria era affidata alle donne: servivano mani piccole e gesti delicati per staccare il prezioso fiore. Un lavoro pesante che iniziava alle prime luci dell'alba e terminava prima che il sole potesse rovinare i fiori.
Dal cuore della notte, nell'estremo Sud.
La particolarità del territorio, incastonato tra il mare e la montagna, conferisce ai fiori speciali caratteristiche olfattive che lo rendono unico e pregiato.
«Per la nostra acqua floreale, un trattamento esclusivo per il viso, abbiamo scelto proprio l'assoluta di un raro gelsomino calabrese, coltivato a pochi chilometri dalla nostra sede, esattamente nel luogo in cui è fiorito oltre cinquant'anni fa e tradizionalmente raccolto a mano.
Il microclima unico di questo tratto di costa, regala alla gemma preziosa un profilo olfattivo eccelso: un invito per un viaggio olfattivo nei campi illuminati dal sole. Per ottenere ingredienti che ci garantiscano la massima qualità scegliamo piantagioni e piccoli produttori nel luogo d'origine delle materie prime, per poter seguire il ciclo di lavorazione e conoscerne la provenienza, dalla coltivazione all'estrazione. La raccolta del fiore avviene all'alba per preservare intatta la fragranza. Il gelsomino é troppo fragile per poter essere distillato in corrente di vapore, così la sua essenza viene catturata con l'assoluta estratta direttamente sul luogo, subito dopo la raccolta a mano. Servono circa 8.000 fiori per ottenere 1 goccia di assoluta...da qui la sua preziosità».
Insieme al bergamotto e alla liquirizia, i gelsomini hanno caratterizzato a lungo le coltivazioni calabresi, costituendo una importante risorsa economica per gli abitanti del luogo e per le migliaia di "gelsominaie".
Il gelsomino ha fatto le sue prime apparizioni sulla costa negli anni '20, e nell'arco di qualche decennio, vaste aree del territorio furono progressivamente dedicate a questa coltura che, grazie ad un microclima particolarmente favorevole, poté diffondersi in tutto il territorio.
La storia di questa pianta rimane fortemente legata al territorio e soprattutto alle raccoglitrici di gelsomino, ovvero a tutte quelle donne che con impegno e dedizione ne hanno reso possibile la raccolta tra gli anni '40 e '60, grazie alla delicatezza delle loro mani ed alla instancabile fierezza del loro lavoro.
«Le grandi coltivazioni che si susseguivano lungo tutta la costa, andarono man mano scomparendo a partire dalla fine degli anni '70. Il raro Gelsomino grandiflorum calabrese è ancora oggi, seppur in minore e preziosa quantità, interamente coltivato, lavorato e trasformato nel mio territorio».
Maria C. Martino
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